PROGETTO ISTITUTO 2024/25
“Sulle orme…della Comunicazione”
Percorriamo il sentiero della Speranza
Capita talvolta di utilizzare, ed essere spettatori di modalità comunicative ed espressioni linguistiche che non arrivano all’altro in modo corretto, e che essendo poco rispettose, possono avere ripercussioni sullo sviluppo e la crescita di ognuno di noi e sulle relazioni interpersonali. Il linguaggio, la parola, assume una valenza esistenziale, non indifferente, poiché è nella relazione comunicativa che creiamo il nostro modo di essere, la nostra personalità. “Le parole sono uno strumento prezioso, possono cambiare il mondo in cui le persone vivono la propria esperienza e possono essere occasione di crescita o distruzione.”[1]
Considerato che il bambino esprime fin dai primi anni la necessità di scoprire la bellezza della comunicazione come costruzione ed espressione di sé, la scuola, pertanto, costituisce un contesto privilegiato per la promozione di modelli comunicativi adeguati ad un buon sviluppo della sfera relazionale e personale.
Educare ad un corretto uso della comunicazione, dunque, significa educare tutta la sfera della sensibilità e dell’emotività del bambino, la sua immaginazione e la sua creatività, la serenità nell’esteriorizzare emozioni personali e sentimenti propri e la predisposizione a comprendere le opinioni altrui, in un progressivo arricchimento del proprio patrimonio espressivo e della capacità affettiva. Educare ad una abilità sociale, qual è la comunicazione efficace vuol dire promuovere nel bambino uno sviluppo dell’agire empatico e farlo riflettere sulla consistenza che le parole, ed altri codici comunicativi, assumono nella comunicazione con l’altro, facendo uso di diversi linguaggi: quello spirituale, iconico, musicale, poetico, corporeo, non verbale…
“Abbiamo parole per vendere,
parole per comprare,
parole per fare parole,
andiamo a cercare insieme
le parole per pensare.
Abbiamo parole per fingere,
parole per ferire,
parole per fare solletico,
andiamo a cercare insieme
le parole per amare.
Abbiamo parole per piangere,
parole per tacere,
parole per fare rumore,
andiamo a cercare insieme
le parole per parlare.”